Nel 2010 la rivista Time lo colloca al primo posto della lista dei dieci vulcani più famosi al mondo (
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É il Vesuvio, il vulcano noto per la grande eruzione del 79 d.C., che distrusse in soli due giorni le città romane di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia. Il Somma Vesuvio è un vulcano composito che ha alternato periodi di attività caratterizzati da frequenti eruzioni, e lunghi periodi di riposo, interrotti da forti eruzioni esplosive pliniane e subpliniane.
Nel monte Somma si riconoscono i resti di un antico vulcano parzialmente distrutto da eruzioni esplosive che hanno prodotto una caldera sommitale, al cui interno si è accresciuto il cono più recente del Vesuvio. Questo spiega il suo inconfondibile profilo, a due cime, visibile da Napoli. Non si può dire che sia un vulcano giovane: l’età delle rocce vulcaniche più antiche, ritrovate in perforazioni, risale a 400.000 anni fa. Il complesso vulcanico visibile in superficie, tuttavia, ha un’età inferiore ai 39.000 anni. Il monte Somma si è formato tra 39.000 e 22.000 anni fa, grazie a un’attività eruttiva prevalentemente effusiva, con episodi di moderata esplosività.
Al Vesuvio invece si sono alternate eruzioni esplosive di grande energia (pliniane e sub pliniane), precedute da intervalli di riposo di centinaia o migliaia di anni, e periodi “a condotto aperto”, con attività vulcanica effusiva o poco esplosiva. Dopo il 1631, anno dell’ultima grande eruzione esplosiva, l’attività del vulcano è stata semipersistente e di moderata energia. Le eruzioni frequenti e spettacolari dei secoli successivi hanno incuriosito e affascinato i visitatori, rendendo il vulcano meta di scienziati, viaggiatori, letterati e artisti provenienti da tutto il mondo. L’ultima eruzione è avvenuta nel 1944. Da allora il vulcano è quiescente e la sua attività consiste in una moderata sismicità (circa 6.600 terremoti registrati negli ultimi 10 anni) e in emissioni fumaroliche al cratere.